di Jamgon Kongtrul I (Lodro Thaye)
Questa breve storia della vita di Padmasambhava, chiamato anche Guru Rinpoche o Padmakara, è tratta dalla Preziosa ghirlanda di lapislazzuli, una raccolta di biografie dei 108 terton principali scritta da Jamgön Kongtrul I, che si trova nel primo volume del suo Rinchen terdzo.
Padmakara ha influito su innumerevoli esseri per mezzo degli insegnamenti vajrayana e in particolare grazie all’attività dei profondi tesori terma. Questo grande maestro non era una persona ordinaria che aveva intrapreso il sentiero, o un essere nobile su uno dei bhumi del bodhisattva, ma un’emanazione del Buddha Amitabha e Shakyamuni contemporaneamente, che apparve per domare gli esseri umani e gli spiriti difficili da convertire.
Neppure i grandi bodhisattva sono in grado di spiegare completamente la sua vita esemplare, tuttavia la narrerò brevemente come segue.
Neppure Nel regno dharmakaya della Luminosa Essenza Vajra, Guru Rinpoche ha ottenuto per natura la perfetta Illuminazione fin dal primo inizio, in quanto base liberata della purezza primordiale. È conosciuto come il protettore originale, Luce Immutabile. Nel regno sambhogakaya automanifestato del Rombo del Tamburo della Perfezione, si manifestò spontaneamente come la saggezza illimitata delle 5 famiglie del Buddha Immenso Oceano che possiedono le 5 certezze. Come manifestazione esterna di questa apparizione, nelle innumerevoli manifestazioni di forme corporee nei campi di Buddha delle 5 famiglie, compresi i regni naturali nirmanakaya semimanifestati di Mahabrahma, egli appare a tutti i bodhisattva dei 10 bhumi. Dal momento che tutti questi sono nuvole della manifestazione della saggezza di Guru Rinpoche, la “ruota inesauribile dell’ornamento’’, egli è conosciuto come il Loto che Tutto Regge.
Per la forza di queste apparizioni di saggezza egli si manifesta nei mondi innumerevoli delle 10 direzioni come apparenza magica dei nirmanakaya che domano gli esseri. In particolare, si insegna che in questo sistema di mondi saha egli illumina 50 mondi con la lampada degli insegnamenti dei Sutra e Tantra, apparendo come le 8 manifestazioni per domare gli esseri in diverse parti del mondo.
La dakini Yeshe Tsogyal ebbe una visione nella quale vide una manifestazione di Guru Rinpoche chiamata Immenso Oceano Vajra nella direzione dell’est. Ciascun poro del suo corpo conteneva un miliardo di regni e in ogni regno c’erano un miliardo di sistemi di mondi. In ciascuno di questi sistemi di mondi c’erano un miliardo di Guru Rinpoche, ciascuno dei quali creava un miliardo di emanazioni. Ciascuna di queste emanazioni esercitava l’attività di domare un miliardo di discepoli. Poi vide la stessa apparizione in ciascuna delle altre direzioni e al centro.
Neppure In questo mondo di Jambudvipa, Guru Rinpoche è conosciuto come un solo nirmanakaya che doma gli esseri(1), ma a seconda delle diverse doti e capacità delle persone, è percepito in vari modi.
Neppure La storia della Trasmissione orale di Kilaya e molte fonti indiane narrano che nacque come figlio di un re o di un ministro dell’Oddiyana, mentre la maggior parte dei tesoriterma raccontano che ebbe una nascita miracolosa. Secondo alcuni testi, apparve da un fulmine sulla vetta del Monte Malaya. Ognuna di queste storie miracolose presenta molte differenze. In effetti è un argomento che oltrepassa la portata dell’intelletto delle persone ordinarie. Ora limiterò la spiegazione a un semplice seme, la vita di Guru Rinpoche in seguito alla nascita miracolosa come appare negli insegnamenti terma.
Nel paese di Oddiyana, situato a ovest di Bodhgaya, c’era un’isola sul lago Danakosha, sulla quale, per le benedizioni dei Buddha, apparve un fiore di loto multicolore. Il Buddha Amitabha dal centro del suo cuore emanò un vajra d’oro segnato con la lettera hrih dentro il bocciolo di questo fiore di loto, che miracolosamente si trasformò in un bambino di otto anni che teneva un vajra e un loto, ornato dei segni maggiori e minori. Il bambino rimase sull’isola e insegnava il profondo Dharma ai deva e alle dakini.
A quel tempo, Indrabodhi, re di Oddiyana, era senza figli. Aveva già esaurito il tesoro reale facendo offerte ai Tre Gioielli ed elemosine ai poveri. Come ultima risorsa, per trovare il gioiello che esaudisce i desideri, si imbarcò per una traversata del grande lago, insieme al suo ministro Krishnadhara. Al ritorno, prima Krishnadhara e poi Indrabodhi incontrarono il bambino miracoloso. Il re considerò che le sue preghiere fossero state esaudite e lo portò con sé a palazzo, dove ricevette il nome di Padmakara, il Nato dal Loto. Padmakara fu posto su un trono fatto di pietre preziose e i sudditi gli fecero ricche offerte.
Il principe crebbe, portando innumerevoli esseri a maturazione per mezzo delle sue attività giovanili e delle sue gare. Sposò Prabhadhari e resse il regno di Oddiyana secondo il Dharma. Allora sentì che non sarebbe stato in grado di compiere il beneficio immenso nei confronti degli esseri se avesse continuato a governare un regno, perciò chiese a Indrabodhi il permesso di andarsene, che gli fu negato. In un atto giocoso, finse allora che il tridente gli scivolasse dalle mani; cadde e uccise il figlio di un suo ministro. Così fu condannato a essere scacciato in un carnaio. Rimase nel Fresco Boschetto, nella Foresta Gioiosa e a Sosaling, dedicandosi alle discipline yoga. In questo periodo ricevette potenziamenti e benedizioni dalle due dakini Domatrice di Mara e Sostenitrice di Beatitudine. Quando ebbe al suo comando tutte le dakini dei carnai, fu chiamato Shantarakshita.
Padmakara ritornò a Oddiyana, sull’isola in mezzo al lago, dove praticò il Mantra Segreto e il linguaggio simbolico delle dakini, per mezzo del quale ebbe al suo comando le dakini dell’isola. In seguito praticò nella Foresta Accidentata ed ebbe una visione di Vajrayogini. Vincolò con un giuramento tutti i naga dei laghi e gli spiriti planetari e ricevette poteri soprannaturali da tutti i daka e le dakini. Così divenne famoso come Dorje Drakpo Tsal (Potere Irato Vajra).
In seguito si recò al trono vajra a Bodhgaya, dove compì molti miracoli. La gente gli chiedeva chi fosse, e quando rispondeva di essere un Buddha automanifestato, non gli credevano, ma al contrario lo deridevano. Avendo compreso che c’erano molti motivi per avere un maestro, andò a Sahor, dove fu ordinato da Prabhahasti e prese il nome di Shakya Senge. Ricevette 18 volte gli insegnamenti sullo Yoga Tantra ed ebbe visioni delle divinità. Dopo di che andò dalla maestra Kungamo, che era la dakini di saggezza Guhya Jnana apparsa sotto le sembianze di una monaca. Le chiese il potenziamento, e Kungamo lo trasformò nella lettera hung, lo ingoiò e poi lo espulse dal suo loto. All’interno del suo corpo gli furono conferiti tutti i potenziamenti esterni, interni e segreti e fu purificato dalle tre oscurazioni.
Successivamente incontrò gli otto grandi vidyadhara e ricevette le Otto Sadhana. Ricevette la Maya Jala dal grande maestro Buddha Guhya e lo Dzogchen da Shri Singha. In questo modo studiò e ricevette tutti i Sutra, i Tantra e le scienze da numerosi maestri eruditi e realizzati dell’India. Diventò un adepto imparando un argomento una volta sola ed ebbe visioni di tutte le divinità senza nemmeno praticare. A quel tempo era chiamato Loden Chokse, e manifestò il modo per perfezionare il livello vidyadhara di maturazione.
Poi andò nel paese di Sahor, dove magnetizzò Mandarava, una dakini qualificata che era figlia del re Vihardhara. La prese come supporto di sadhana e praticarono per tre mesi nella grotta di Maratika, dopo di che apparve loro il Buddha Amitayus in persona, conferendo loro il potenziamento e la benedizione di essere inseparabili da lui. Ricevettero un miliardo di Tantra della lunga vita e realizzarono il livello vidyadhara della padronanza della vita. Avendo ottenuto il corpo vajra al di là di nascita e morte, ritornarono a insegnare nel regno di Sahor. Mentre chiedevano l’elemosina, furono arrestati dal re e dai ministri e mandati al rogo. Il maestro e la sua consorte ispirarono la fede compiendo il miracolo di trasformare il rogo in un fresco lago, al centro del quale erano seduti su un fiore di loto. Fecero in modo che tutta la popolazione si dedicasse alla pratica del Dharma e la stabilirono nello stato che è al di là della ricaduta nel samsara.
Padmakara in seguito tornò a convertire il popolo di Oddiyana. Mentre chiedeva l’elemosina, lo riconobbero e fu condannato a bruciare su una grande pira di legno di sandalo. Di nuovo, il maestro e la sua consorte riapparvero illesi su un fiore di loto al centro di un lago, indossando una ghirlanda di teschi, simbolo della liberazione di tutti gli esseri dal samsara. Avendo mostrato questo miracolo, diventò Padma Thotreng Tsal (Potente Loto della Ghirlanda di Teschi). Rimase in Oddiyana per 13 anni come maestro del re e stabilì tutto il regno nella pratica del Dharma. In questo periodo diede il potenziamento e gli insegnamenti di Kadue Chokyi Gyamtso, l’Oceano del Dharma che Incarna tutti gli Insegnamenti, per mezzo del quale il re, la regina e tutti coloro che erano predestinati realizzarono il livello supremo del vidyadhara. Allora prese il nome di Padma Raja (Re del Loto).
In accordo con una profezia contenuta nel Sutra sulla percezione magica, Padmakara si trasformò nel monaco Wangpo De per convertire il re Ashoka. Avendo stabilito il re Ashoka in una fede incrollabile, in una sola notte eresse in questo mondo un milione di stupa contenenti le reliquie del Tathagata. Inoltre soggiogò diversi maestri non buddhisti e fu avvelenato da un re, ma restò illeso. Quando poi fu gettato nel fiume, lo fece scorrere contro corrente e danzò sospeso a mezz’aria. Per tutto ciò fu conosciuto come Potente Giovane Garuda.
Inoltre, Padmakara si manifestò sotto forma dell’Acharya Padmavajra, il maestro che rivelò lo Hevajra Tantra, e come il brahmino Saraha, Dombi Heruka, Virupa, Kalacharya e molti altri siddha. Praticò nei grandi carnai, dove insegnò il Mantra Segreto alle dakini. Soggiogò gli spiriti mondani esterni e interni e li nominò protettori del Dharma. In quel tempo fu chiamato Nyima Oser.
Quando 500 maestri non buddhisti furono sul punto di sconfiggere il Dharma in un dibattito a Bodhgaya, Padmakara li sfidò e risultò vincitore. Alcuni maestri fecero ricorso alla magia nera, ma Padmakara li sbaragliò per mezzo di un mantra irato rivelato dalla dakini Domatrice di Mara. Gli altri si convertirono al Buddhismo e lo stendardo del Dharma fu innalzato fino al cielo. A quel tempo si chiamò Senge Dradrok. A questo punto aveva esaurito le tre contaminazioni e si stabilì nel livello vidyadhara della padronanza della vita, lo stadio in cui il sentiero supremo è completamente perfezionato.
Diretto alla grotta di Yanglesho, che si trova tra l’India e il Nepal, incontrò Shakya Devi, figlia di un re nepalese, che accettò come suo supporto di sadhana e consorte. Mentre praticava il Vishuddha Heruka tre potenti spiriti crearono degli ostacoli, impedendo la pioggia per tre anni e provocando epidemie e carestie. Padmakara inviò dei messaggeri in India chiedendo ai suoi maestri un insegnamento che potesse contrastare questi ostacoli. Due uomini ritornarono portando i testi di Kilaya, e gli ostacoli furono pacificati spontaneamente nel momento stesso in cui giunsero in Nepal. In seguito, Padmakara e la sua consorte ottennero la siddhi suprema e dimorarono nel livello vidyadhara della Mahamudra.
Guru Rinpoche percepiva che la pratica del Vishuddha Heruka porta grandi realizzazioni. Ma questa pratica è simile a un mercante viaggiatore che incontra molti ostacoli, mentre Kilaya è come la sua scorta indispensabile. A motivo di questo collegamento Guru Rinpoche compose molte sadhana che combinano i due heruka. In questo luogo vincolò anche sotto giuramento i 16 protettori mondani di Vajra Kilaya.
Padmakara visitò altri regni dell’antichità, dove insegnò il Dharma: Hurmudzu nelle vicinanze dell’Oddiyana, Sikojhara, Dharmakosha, Rugma, Tirahuti, Kamarupa e Kancha, così come molti altri. Non è certo se visitò il paese di Droding, ma gli insegnamenti tantrici che vi diede su Hevajra, Guhyachandra Bindu, Vishuddha, Hayagriva, Kilaya e Mamo continuano ancora oggi.
In generale si considera che Padmakara abbia vissuto in India per 3.600 anni, essendo di beneficio per gli insegnamenti e gli esseri. Ma sembra che per gli eruditi questa durata sia solo una generalizzazione.
Per convertire le popolazioni della Mongolia e della Cina, Padmakara si emanò sotto forma del re Ngonshe Chen e dello yogi Tobden. Inoltre apparve nel paese di Shangshung come il bambino Tavi Hricha, nato miracolosamente, che diede le istruzioni sul lignaggio Dzogchen e condusse molti validi discepoli alla realizzazione del corpo di arcobaleno.
Così, l’attività di Padmakara per condurre gli esseri umani sul sentiero della liberazione apparendo in vari luoghi, sotto diverse forme e parlando varie lingue, è senza dubbio incommensurabile.
Ora descriverò come Padmakara giunse qui in Tibet. Il re Trisong Deutsen, in sé un’emanazione di Manjushri, a vent’anni espresse la forte aspirazione di diffondere gli insegnamenti sacri del Dharma. Invitò il Khenpo Bodhisattva(2) dall’India, che insegnò l’origine dipendente e le 10 azioni virtuose. Un anno dopo posero le fondamenta di un grande tempio, ma gli spiriti del Tibet crearono ostacoli e impedirono la costruzione. Seguendo la predizione del Khenpo, il re inviò cinque messaggeri per invitare il grande maestro Padmakara. Avendo la precognizione ditutto ciò, Padmakara si era già recato in Mangyul, tra Nepal e Tibet. Sul cammino verso il Tibet centrale passò per Ngari, Tsang e Dokham, visitando miracolosamente tutti i distretti e vincolando sotto giuramento le 12 dee Tenma, i 13 Gurlha e i 21 Genyen, così come molti altri spiriti potenti.
Nella Foresta di Tamerici, presso la Roccia Rossa, incontrò il re del Tibet e proseguì in cima a Hepori per soggiogare gli dei e i demoni. Pose le fondamenta di Samye e vigilò fino al suo completamento, facendo lavorare anche gli dei e i demoni che prima avevano ostacolato la costruzione. In cinque anni furono terminati i lavori del complesso sacro del Glorioso Samye, il Vihara Immutabile e Spontaneamente Compiuto, con i tre templi delle regine, il tutto costruito a somiglianza del Monte Sumeru circondato dai quattro continenti, otto subcontinenti, il sole, la luna e la cerchia di montagne di ferro. Durante la cerimonia di consacrazione avvennero cinque segni miracolosi.
In seguito il re volle far tradurre le scritture e stabilire il Dharma, così fece studiare molti ragazzi tibetani intelligenti perché diventassero traduttori. Invitando altri maestri del Tripitaka dall’India, fece ordinare i primi sette monaci dal Khenpo per costituire gradualmente il sangha ordinato. Il Khenpo Bodhisattva e Padmakara con gli altri pandit, insieme a Vairochana, Kawa Paltseg, Chog-ro Lui Gyaltsen e gli altri traduttori tradussero in tibetano tutte le scritture buddhiste esistenti dei Sutra e Tantra, insieme alla maggior parte dei trattati di spiegazione.
Vairochana e Namkhai Nyingpo furono inviati in India, dove Vairochana studiò lo Dzogchen con Shri Singha mentre Namkhai Nyingpo ricevette gli insegnamenti sullo Heruka Vishuddha dal grande maestro Hungkara. Tutti e due ottennero la realizzazione e diffusero gli insegnamenti in Tibet.
Il re Trisong Deutsen poi richiese potenziamenti e istruzioni a Padmakara. A Chimphu, l’eremitaggio sopra Samye, il grande maestro svelò il mandala delle 8 sadhana dell’Heruka, a cui iniziò nove discepoli principali, tra cui il re. A ognuno fu affidata una trasmissione specifica e tutti e nove ottennero le siddhi praticando gli insegnamenti.
A Lhodrak, Tidro e molti altri luoghi, Padmakara diede innumerevoli altri profondi e straordinari insegnamenti connessi con i tre Tantra interni a molti studenti predestinati, primi tra tutti il re e i suoi figli e i 25 discepoli.
Guru Rinpoche restò in Tibet per 55 anni e sei mesi, 48 anni mentre era ancora vivo il re e sette anni e sei mesi dopo. Arrivò quando il re aveva 21 anni (810 d.C.). Il re morì a 69 anni. Padmakara rimase in Tibet ancora qualche anno prima di partire per il paese dei raksha.
Padmakara visitò di persona le 20 montagne di neve di Ngari, i 21 luoghi di pratica del Tibet centrale e di Tsang, i 25 luoghi del Dokham, le tre valli nascoste e molte altre località, ognuna delle quali fu benedetta come un luogo sacro di pratica. Sapendo che un discendente del re avrebbe poi cercato di distruggere il Buddhismo in Tibet, fece molte predizioni per il futuro. In accordo con il re e i suoi discepoli più stretti, Padmakara nascose innumerevoli insegnamenti terma capeggiati dagli 8 tesori personali del re, i 5 grandi tesori della mente e i 25 tesori profondi. I motivi che lo spinsero a nascondere questi terma furono: impedire la distruzione degli insegnamenti del Mantra Segreto, evitare la corruzione del Vajrayana o la sua modifica da parte di intellettuali, mantenere le benedizioni ed essere di beneficio ai discepoli futuri. Per ognuno di questi tesori nascosti, Padmakara predisse il momento della sua rivelazione, la persona che lo avrebbe svelato e coloro che erano predestinati a riceverlo e a detenere gli insegnamenti. Si manifestò nella forma irata e terrificante della pazza saggezza nei 13 luoghi chiamati il Nido della Tigre, vincolando tutti gli spiriti mondani sotto giuramento al servizio del Dharma, e affidò loro la sorveglianza dei tesori terma. A quel tempo fu chiamato Dorje Drollo.
Per ispirare la fede alle generazioni future, lasciò l’impronta del suo corpo a Bumthang, impronte delle sue mani a Namtso Chugmo e le sue orme a Paro Drakar, così come in innumerevoli altri luoghi di pratica.
Dopo la morte del re Trisong Deutsen, Padmakara pose sul trono Mutig Tsenpo. Compì un drubchen a Tramdruk, dove affidò i profondi insegnamenti a Gyalse Lhaje, il secondo principe e gli predisse che sarebbe stato di beneficio agli esseri diventando il rivelatore dei tesori nascosti per 13 vite successive(3).
È impossibile contare esattamente quanti studenti in Tibet ricevettero potenziamenti da Padmakara in persona, ma i più famosi sono i 25 discepoli originali, i 25 discepoli intermedi e i successivi 17 e 21 discepoli. Ci furono 80 dei suoi allievi che realizzarono il corpo di arcobaleno a Yerpa e anche i 108 meditanti a Chuwori, i 30 tantrika a Yangdzong e i 55 realizzati a Sheldrag. Tra le discepole, ci furono le 25 dakini e le 7 yogini. Molti di questi discepoli avevano dei lignaggi di sangue che continuano ancora oggi.
Quando fu sul punto di partire per il paese dei raksha a sud-ovest, il re, i ministri e tutti i discepoli cercarono di dissuaderlo, ma senza risultati. Diede a ciascuno di loro consigli e insegnamenti e se ne andò dal passo di Gungthang, in sella a un cavallo o a un leone, accompagnato da innumerevoli esseri divini che porgevano offerte. Sulla vetta della Gloriosa Montagna Color Rame sul continente di Chamara, liberò Raksha Thotreng, il re dei raksha, e ne assunse la forma. Dopo di che, creò miracolosamente il palazzo della Luce di Loto, dotato di decorazioni inimmaginabili ed emanò anche una replica di se stesso su ciascuna delle otto isole circostanti, dove risiedono come re, insegnando le 8 sadhana dell’Heruka.
Al momento presente egli dimora sul livello vidyadhara della presenza spontanea nella forma del reggente del Vajradhara, incrollabile finché rimarrà il samsara. Pieno di compassione, invia sue emanazioni per essere di beneficio agli esseri. Anche dopo che gli insegnamenti del Vinaya saranno scomparsi, egli apparirà tra i praticanti tantrici. Ci saranno molti discepoli predestinati che otterranno il corpo di arcobaleno. In futuro, quando il Buddha Maitreya apparirà in questo mondo, Padmakara sarà emanato come Drowa Kundul per diffondere gli insegnamenti del Mantra Segreto a tutti coloro che ne sono degni.
Questa breve biografia non è che una narrazione parziale che si conforma a ciò che fu percepito da alcuni studenti ordinari(4) .
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(1). Un “nirmanakaya che doma gli esseri’’ appare nei sei regni del samsara, diversamente da un’emanazione in un regno naturale nirmanakaya come Sukhavati, la terra pura del Buddha Amitabha. (torna)
(2). Il Khenpo Bodhisattva di solito è conosciuto con il nome di Shantarakshita, il maestro indiano che ordinò i primi monaci in Tibet. (torna)
(3). La tredicesima incarnazione fu il grande rivelatore di tesori Chokgyur Lingpa. (torna)
(4). Jamgon Kongtrul stesso fu una reincarnazione del traduttore Vairocana. Ebbe molte visioni di Guru Rinpoche e fu anche un rivelatore degli insegnamenti terma. (torna)